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Protocollo Vivere e Training Edonico

ASSESSMENT MULTIMODALE MULTI CONTESTUALE

Nell’affrontare una problematica così complessa come la dipendenza patologica è importante tenere conto:

  • • della gravità e della drammaticità delle conseguenze che la dipendenza ha sulla vita del soggetto, in tutti gli ambiti esistenziali;
  • • di eventuali situazioni di emergenza;
  • • della sindrome di astinenza;
  • • del legame con l’oggetto addictive, attraverso la ricostruzione della storia d’abuso;
  • • delle disfunzionali strategie di coping messe in atto per far fronte ad eventi stressanti (compreso l’uso e/o abuso di farmaci sostitutivi e/o psicofarmaci);
  • • della motivazione al trattamento ( definendo nello specifico qual è stadio di cambiamento in cui il paziente si trova);
  • • delle vicende di vita, attraverso l’anamnesi e l’elaborazione narrativa della storia di sviluppo;
  • • dello stile di attaccamento esibito in tutte le relazioni interpersonali, compresa quella terapeutica;
  • • delle eventuali condizioni di comorbilità, (anche mediante l’utilizzo di test e Protocolli);
  • • delle dinamiche interne emerse nel tempo (sottofondo depressivo di tipo auto-commiserativo ed auto-svalutativo);
  • • del livello fenomeni di anedonia e/o di alessitimia e della conseguente bassa ricettività verso stimoli convenzionali;
  • • dei limiti e delle risorse familiari e sociali per favorire un adeguato re-inserimento sociale e lavorativo.

 

PROTOCOLLO VIVERE

Si tratta di un Protocollo clinico che ha lo scopo di favorire il lavoro individuale e di gruppo sulle molteplici problematiche dell’addiction, operando su vari livelli: cognitivo, emotivo, comportamentale, esplorativo, relazionale, motivazionale, edonico.

Oltre ad effettuare un adeguato inquadramento della problematica esibita dal paziente, nella fase terapeutica e di reinserimento, si procede sinteticamente secondo lo schema seguente:

  • • Conoscenza del Programma di trattamento previsto dal Protocollo Vivere (teoria, tecniche utilizzate, fasi e contenuti);
  • • Formulazione teorico/tecnica sui vincoli alessitimici e anedonici;
  • • Esplicitazione del razionale terapeutico del Protocollo Vivere, sulla base della teoria della self-medication di Kantian;
  • • REBT di Ellis/De silvestri e training cognitivo (elaborazione test DAS);
  • • Training sull’ alessitimia, sulla base soprattutto del modello dialettico comportamentale di Marsha Linhean;
  • • Training assertivo, sulla base di schede specifiche, del metodo di Gordon, dei risultati della SIB, del locus of control e dell’Inventario di ostilità di Buss-Durkee;
  • • Training edonico, Decision making e dimensione edonica dell’esistenza: rapporto con l’oggetto addictive (elaborazione storia d’abuso, somministrazione, elaborazione e restituzione dei risultati della Sensation seeking scale di Zucherman);
  • • Supervisione verifiche ed interventi sulle dinamiche tipiche che possono predisporre alla ricadute o viceversa alla scelta di non usare la sostanza e quindi al successo;
  • • Motivazione al trattamento ed individuazione dello stadio di cambiamento attraverso la somministrazione e l’elaborazione dei risultati del test MAC/E);
  • • Valutazione dello stato globale di benessere (verifica risultati Basic SE – Psycological well-being scales);
  • • Valutazione clinica riguardante il livello di anedonia e alessitimia (e l’eventuale evoluzione, dei due costrutti, a seguito del trattamento) e la presenza di vincoli individuati attraverso la somministrazione di una batteria di test;
  • Elaborazione della narrativa proiettiva (Io come sarò!)
  • Re-inserimento sociale e lavorativo: valutazione e intervento fattori protettivi e di rischio.

 

TRAINING EDONICO

Negli ultimi anni mi sono sempre più interessato a valutare ed affrontare 2 vincoli frequentemente riscontrabili in soggetti che sviluppano una dipendenza patologica e cioè il vincolo alessitimico e quello anedonico.

Il soggetto alessitimico ha difficoltà a descrivere e fronteggiare le emozioni negative, mentre il soggetto con vincolo anedonico manifesta una difficoltà a percepire piacere attraverso stimoli convenzionali.

Di frequente i due vincoli, sopra descritti, sono presenti nello stesso soggetto.

Per un approfondimento si consiglia di leggere un mio ultimo articolo scientifico contenuto nella sezione “articoli e pubblicazioni”.

In sintesi, si intende dimostrare che i soggetti che partecipano ad un originale training edonico, attraverso una procedura complessa e opportune stimolazioni e sollecitazioni nell’attivazione di comportamenti ludico-ricreativi, incrementeranno la soglia di sensibilità verso i convenzionali stimoli gratificanti: miglioreranno cioè la capacità di ‘desiderare, approcciare e provare piacere’ nello svolgere tali attività e nel riempire la propria mente di pensieri positivi.

Lo scopo finale è favorire la soddisfazione edonica, attraverso stimoli piacevoli alternativi, arricchendone la ricettività, e determinando cosi un significativo incremento:

  • • della frequenza di pensieri/focalizzazioni verso tali stimoli (riempire la mente di pensieri positivi);
  • • della motivazione al fare e attivarsi per regalarsi piacere attraverso gli stessi;
  • • della frequenza nello svolgere giornalmente attività piacevoli come buon passatempo, legate al ‘fare - esplorare’ (attraverso i 5 sensi), e attività da condividere ‘con gli altri’;
  • • della frequenza nello svolgere settimanalmente, in modo costante, 2-3 attività piacevoli scelte, allo scopo di sviluppare delle passioni verso le stesse e godere delle sensazioni positive;
  • • della sensazione di benessere generale con conseguente miglioramento di tolleranza alla frustrazione e maggiore capacità di fronteggiare i propri vincoli psicopatologici.

Per attuare tale piano operativo, che possiamo definire di controcondizionamento, è stato elaborato un elenco con 200 attività piacevoli (Questionario di Rilevazione Ricettività Stimoli Edonici, QRR-SE, Tizza G., 2011, inserito nella sezione “Pubblicazioni”).